Il Kalaripayattu è una delle più antiche arti marziali orientali, originaria del Kerala, uno stato dell’India meridionale.

Il termine che designa questo sistema marziale significa “pratica dell’arte del combattimento”, derivante dalle parole in lingua malayalam kalari «combattimento» e da ppayattu «pratica».

La leggenda dice che sia stato Parasurama (sesto avatara di Vishnu) a portare l’arte del Kalaripayattu, insegnatagli da Shiva stesso, ai dravidi nel Sud India. In seguito, dopo la calata degli ariani, il kalaripayattu viene adottato dai re (Maharaja) e dalla casta dei guerrieri (Kshatriya).

Il Kalaripayattu è anche un’arte terapeutica che, tramite la conoscenza dei “Marma”, ossia dei 108 punti vitali del corpo umano, è capace di curare e rivitalizzare il sistema biologico secondo la medicina Ayurvedica.

La pratica del Kalaripayattu è sempre preceduta dal “Guruvandhanam”, le Forme di Saluto al cielo, alla terra, al proprio Guru e al dio Ganesh. Diverse serie di movimenti coprono le quattro direzioni dei punti cardinali e coinvolgono tutto il corpo.

L’obiettivo finale di quest’ arte non è solo la perfetta conoscenza di tecniche di autodifesa, ma anche la capacità di controllare e razionalizzare l’aggressività, sviluppando una coordinazione completa della mente e del corpo.

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